Terra

Terra, Earth; oppure terra, dirt. Il pianeta su cui viviamo, oppure una materia vile, sinonimo di sporco. L’inglese esplicita una dicotomia che noi manteniamo in un unico termine, pur esprimendola nei fatti.

Ma poi, perchè chiamiamo il nostro pianeta “Terra”, se la sua superficie è coperta per la maggior parte d’acqua, se la sua crosta è di silicio e il suo nucleo di ferro? Eppure, a mio avviso non è un errore. È perché la terra è l’elemento più prezioso che abbiamo, una miscela improbabile che forse si trova solo sul nostro pianeta, perlomeno nel raggio di molti anni luce. Nelle storie di fantascienza, gli alieni invadono sempre il nostro pianeta; immagino che il motivo più plausibile sarebbe proprio la predazione di questa risorsa unica, una benedizione di cui noi invece nemmeno ci accorgiamo.

Sostanza viva, che cattura la vita. Un circolo alimentato dalla luce del sole, distillato che si slancia verso l’altro e ricade, ribolle e crea quell’oro bruno che maltrattiamo, e che ci è indispensabile. In sterquiliniis invenitur, come dicevano gli alchimisti della loro materia prima: reietta e inestimabile.