L’essenziale

Vedere meno per vedere meglio.
Quando ci si decide finalmente a comprare un paio nuovo di occhiali, dopo mesi e anni che si vedeva flusco, si resta disorientati. Troppi dettagli. Tutti quei piccoli segni, che prima restavano nascosti nella sfocatura generale, ora saltano fuori, parlano tutti assieme. Un accavallarsi che manda in confusione.
Non dura molto: ben presto l’occhio impara a ignorarli, la mente li cancella e torna a costruire un’immagine nuovamente chiara. Toglie, e così afferra.
Anche l’informazione, in questi anni, diventa vertigine, ridda parossistica di notizie grandi e piccole, che ci trascina ma non ci porta da nessuna parte. Tuttavia non ci si deve arrendere, per reazione, a un semplicismo arbitrario. Piuttosto, occorre riscoprire l’essenziale, che è grande e piccolo, epocale o di passaggio, ma non è mai vociare sovrapposto.