“Ogni albero è un macrocosmo unico, un mondo abitato da termiti, formiche, ragni e scolitidi che scavano passaggi nel tronco, assumendo le sembianze di un pianeta brulicante di civiltà. Il frassino, la quercia, il tiglio e il pino, il castagno, il ciliegio e l’abete hanno ognuno la propria personalità. Andare nei boschi è come viaggiare nel firmamento siderale, dove ogni albero ci ricopre della sua atmosfera, proteggendoci coi suoi rami dai temporali (l’uomo inventa l’ombrello per proteggersi dalla pioggia da quando non abita più gli alberi), proprio come lunghe braccia.”
Su Kobo è uscita una recensione di Alessandro Mazzi su “Troverai più nei boschi” di Francesco Boer, con un interessante approfondimento sul filone che connette la letteratura alla foresta