Parturient montes

Il fascino vertiginoso della caduta prospettica, quando si passa dall’immensitá del generale al più minuscolo particolare, che soltanto all’apparenza appare insulso.
Zoomare su Google Earth, dal pianeta al continente, fino a vedere le catene montuose, le insenature dei mari, per poi finire in un senso unico di San Donà di Piave.
I grandi sistemi di pensiero neoplatonici, le catene filosofiche che strutturano l’intero cosmo, legavano gli archetipi sommi alle opere magiche più triviali: dall’Uno a un incantesimo contro il mal di pancia la distanza pare abissale, ma passo dopo passo la si colma.
E ancora il big bang, miliardi di anni, e poi un campo di patate. L’evoluzione e il wombat. Le fonti del diritto, con la Costituzione che scivola per gradi fino al regolamento comunale per le concessioni di occupazione del suolo pubblico.
Il problema gnostico si ripropone in numerosi riflessi. La continuità dà scandalo: da sempre si intessono teorie e racconti, per isolare il vertice di ogni gerarchia, l’origine di ogni promanazione, volendo assolverli dalla meschina progenie che pur nasce da essi.
Parturient montes, nascetur ridiculus mus: inutile negarlo, ma fruttuoso rifletterci. I misteri più belli dell’esistenza sono proprio quelli scabrosi.
(15 febbraio 2022)