
“Mi son el carneval, ma tuto l’anno” – così gridavi, mentre ballavi nella piazza vuota. Le due di notte, c’era un silenzio che soltanto a te sfuggiva. Cercai di unirmi anch’io alle danze, per farti compagnia, ma tu restavi solo, per quanto mi sforzassi di fingere baldoria.
“E alora mi sarò quaresima”, pensai infine. Tornai a casa a piedi, ti abbandonai senza voltarmi indietro: mi spaventava la possibilità di udire anch’io la stessa musica.
