L’uomo forte ama e teme la morte. Ci arriverà, inevitabilmente; ma vuole trascinar con sé tutta la gente.
(originariamente scritta il 28/02/2022 – immagine di Boris Artzybasheff)
Il sito di Francesco Boer – libri, simbologia e altro
Sapere = parole. Un’equazione implicita, che accettiamo senza rifletterci. E’ come se, per esser veramente tale, il sapere debba poter essere ridotto in un codice, che chi riceve può poi ritrasformare in conoscenza, in maniera immediata e senza perdite significative di dati. Leggi tutto “Sapere oltre le parole”
“Attraverso l’esperienza della scoperta del fuoco, presentato come amico e al tempo stesso, traditore, sin dalle prime pagine emerge tutta la forza di questo rapporto basato sulle dinamiche di un percorso di amore, tradimento e perdono.”
Una bella recensione de Il piccolo libro del fuoco su “Gli occhi di Sedna”, il blog della scrittrice Giuseppina De Marco.
Leggi la recensione“Prima di cambiare il mondo, cambia te stesso”. Un principio che non è sbagliato, se non diventa uno slogan, o ancor peggio se non diventa una scusa: la parola d’ordine di un escapismo interiore – un in-capismo, se vogliamo – che sostituisce l’azione concreta con un lavoro su di sè che alla fine non produce nulla. Leggi tutto “Il mondo e me stesso”
Potete ascoltare una mia intervista riguardante “Il piccolo libro del fuoco”, a cura de “Il posto delle Parole” – particolare perchè avveniva proprio nei giorni in cui la mia terra veniva devastata da una tragica serie di incendi.
Ascolta l'intervista“Per secoli, l’essere umano si è comportato come un piccolo despota, comandando sul territorio con pretese assolutiste. In quest’ottica perversa, ogni cosa è o una risorsa, o un ostacolo. Animali e piante, boschi, fiumi, montagne: ciò che non poteva essere usato, andava tolto di mezzo. È un regno miope, perché ben presto si rivela insostenibile; la sua economia lo porta per forza al collasso. Ma prima ancora, è un modo d’essere colmo di bruttezza, perché isola l’uomo in un delirio di onnipotenza, tagliandolo dal resto del mondo e condannandolo a un isolamento che in ultima analisi priva la vita di senso. Alla fine, è l’uomo stesso a soccombere, avvelenato dalla sua avidità: ben lontano da essere un re, diventa egli stesso merce della propria economia scellerata – anch’esso, o risorsa o scarto di un sistema.”
Sul sito di “La Chiave di Sophia” trovate una mia approfondita intervista su natura, fuochi e simbologia, a cura di Giorgia Favero.
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